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10 maggio 2024 Venerdì della VI settimana di Pasqua,  + S.Giovanni d’Avila, sacerdote e dottore della Chiesa, Spagna, 6 gennaio 1499 – Montilla, Spagna, 10 maggio 1569, +San Cataldo di Rachau, vescovo, Irlanda VII se – Taranto 685

Vangelo di Giovanni, 16,20-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

UN PARTO DI VITA NUOVA

I discepoli sono nel dolore per l’imminenza della partenza di Gesù. Come faranno a vivere senza? Senza di Lui non si può vivere. L’attesa della sua venuta è dolorosa come un parto che genera una nuova vita. Eppure i giorni che scorrono non sono vuoti della sua presenza. Gesù ha detto: “Io sarò sempre con voi”. Privati della presenza fisica, non ci manca Lui nella vita e nella vitalità della Chiesa, nella santità di tanti cristiani, nella compagnia degli amici di Gesù.

 

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