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27 Aprile 2024, Sabato della IV settimana di Pasqua; + Santa Zita, vergine, Lucca, 1218 – 27 aprile 1278

Vangelo secondo Giovanni 14,7-14

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: ‘Mostraci il Padre’? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

DOVE IL PADRE SI MANIFESTA ED OPERA

Con parole chiare ed esplicite Gesù mostra se stesso come immagine umana del Padre celeste. L’Onnipotente, l’Eterno, l’Invisibile diventa visibile e realizza la sua opera attraverso Gesù, il Figlio fatto uomo. Questa inimmaginabile ‘discesa’ di Dio in Gesù viene poi comunicata a ‘chi crede’ nel Figlio e lo segue, per fargli compiere opere ancora più grandi di quelle compiute da Gesù, che sta per lasciare la terra per tornare al Padre. Le parole di Gesù vincono ogni nostra paura e debolezza.

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