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Martedì 12 marzo 2024, San Luigi Orione, sacerdote e fondatore, Alessandria, 23 giugno 1872 – Sanremo12 marzo 1940

Vangelo secondo Giovanni 5,1-16

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: «Prendi la tua barella e cammina». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: ‘Prendi e cammina’?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

LA SALVEZZA ARRIVA A GERUSALEMME

Per il paralitico che da trent’otto anni era malato e giaceva accanto alla piscina dai cinque portici, la salvezza è Gesù che lo guarisce. Gesù vale più dell’acqua della piscina. Basterà a rendere felice quell’uomo? Incontrandolo, Gesù lo ammonisce di non peccare, perché il peccato potrebbe produrre in lui qualcosa di peggio dell’infermità fisica. Lo vediamo, in noi e negli altri. E’ bello essere sani o comunque guariti, ma la salvezza vera avviene quando accogliamo in noi Gesù di Nazaret.

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