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Sabato 9 marzo 2024, Santa Francesca Romana, Roma, 1384-9 marzo 1440; San Domenico Savio, Riva di Chieri, Torino, 2 aprile 1842 – Mondonio, Asti, 9 marzo 1857

Vangelo secondo Luca 18,9-14

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: ‘O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo’.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: ‘O Dio, abbi pietà di me peccatore’.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

SUPERBIA O GRATITUDINE?

La superbia, che in vario modo tutti ci avvolge, è stupida. E’ stupido considerarsi migliori degli altri e soprattutto vantarsi davanti a Dio. Invece, è bello ringraziare Dio per il dono della vita e per i doni di cui ci riempie ogni giorno, domandandogli di poterli fruttificare per corrispondere al desiderio del cuore e per fare del bene agli altri. Inoltre, mentre è utile battersi il petto per chiedere perdono, conviene poi rialzare il capo e …mettersi a lavorare.

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