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Lunedì 4 marzo, San Casimiro principe, Cracovia, Polonia, 3 ottobre 1458 – Grodno, Lituania, 4 marzo 1484; San Giovanni Antonio Farina vescovo, Gambellara, Vicenza, 11 gennaio 1803 – Vicenza, 4 marzo 1888

Vangelo secondo Luca 4,24-30

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

VICINANZA E OPPOSIZIONE

L’esperienza del rifiuto inizia per Gesù nella sua città, Nazaret dove familiari e amici, da una parte si meravigliano della sapienza del loro concittadino, dall’altra pretendono il privilegio dei miracoli. Gesù riporta due casi in cui il miracolo di guarigione non privilegia i vicini, ma persone straniere. Quali strade percorre il mistero di Dio? Intanto proprio i vicini diventano nemici, i primi che tentano di uccidere Gesù. Quale mistero nasconde il cuore dell’uomo?

 

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