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Mercoledì 21 febbraio 2022, San Pier Damiani, vescovo e dottore della Chiesa, Ravenna, 1007 – Faenza, 22 febbraio 1072

Vangelo secondo Luca 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

IL SEGNO E’ DENTRO

Il segno che cerchiamo è già donato. In questi giorni è la Quaresima, con il richiamo di Gesù alla conversione, più grande di quello di Giona agli abitanti di Ninive. Abbiamo ben più di Salomone, più gratificati della regina di Saba con Salomone. Dobbiamo solo accorgerci del dono di Dio, accoglierlo e viverci dentro. Dentro il Vangelo, dentro il cuore di Cristo, dentro la Chiesa. Tutto questo non in modo astratto, ma dentro le circostanze che ci sono date da vivere.

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