Vangelo secondo Luca 19,41-44
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata»
PIANTO SU GERUSALEMME
Avremmo potuto trovare queste parole di Gesù sul giornale di stamattina. Gesù ancora piange su Gerusalemme, sulla Palestina. Egli si impersona con gli ebrei uccisi a tradimento, con i palestinesi vittime della guerra. Gesù è venuto allora e viene oggi perché Ebrei e Palestinesi, Russi e Ucraini e tutti gli uomini e le donne del mondo possano comprendere quello che porta alla pace, per non essere distrutti e distruggere. Colui che porta alla pace è il Signore Gesù: Lui bisogna accogliere.