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Martedì 7 novembre 2023, San Prosdocimo di Padova protovescovo, sec. II; San Vincenzo Grossi sacerdote e fondatore, Cremona 9 marzo 1845 – 7 novembre 1917

Vangelo secondo Luca 14,15-24

In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!».
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

L’INVITO

E’ paradossale: diventi capace di invitare altri – come suggeriva il Vangelo di ieri – nella misura in cui sei disposto tu stesso ad essere invitato: quando accetti l’invito senza scuse, senza smancerie, senza alibi. Se poi ad invitarti è il Signore stesso, quale riserva puoi ancora avere? L’invito della vocazione, l’invito a una missione, persino l’invito alla Messa festiva. A ben vedere, la vita è tutto un invito, e conviene chiedere al Signore un cuore disposto a invitare e ad essere invitato.

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