Vangelo secondo Luca 6,43-49
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».
PADRI DELLA CHIESA
I santi ricordati oggi, Cornelio papa e Cipriano vescovo di Cartagine, sono due alberi intrecciati che hanno portato frutti di fede nella chiesa del terzo secolo. Tra loro sono intercorse lettere di riconoscimento di fede e di carità, e di misericordia verso i cristiani più deboli. Il martirio li ha resi testimoni di Cristo con il dono della vita. Questi Padri nella fede aprono la strada al cammino della Chiesa, madre di cristiani, e la costruiscono come casa sulla roccia.