Vacanze con famiglie a San Martino di Castrozza, un giro in Calabria con alcuni amici, qualche giorno al Meeting di Rimini: un séguito di scoperte, un percorso dentro una storia, alla ricerca di un mondo costruttivo, positivo, intraprendente. Un mondo nel quale è bene abitare e dove anche l’urgenza del dramma suscita energie e solidarietà.
Nella vacanza in montagna la cosa più bella sono i bambini, insieme con i genitori. Una marea, dai due mesi ai dodici anni, che spuntano da ogni dove, in braccio o in carrozzina, corrono in tutte le direzioni, cantano e guardano. Un inizio prorompente di vita, un mondo di energia indomabile, sguardi attenti a paesaggi e persone. Mamme e papà continuamente a loro dedicati, stanchi e lieti, sempre vivi come i figli. E’ un popolo in cammino, consapevole della propria fede e della chiamata a vivere.
Clamoroso l’incontro con don Leo di Lugo, il prete dell’alluvione di Romagna, che racconta e mostra la fede e l’energia del suo popolo, segnalando il carisma dell’unità, dello sguardo sull’altro, della vita come vocazione in mezzo a tutte le circostanze. Ho anche la ‘soddisfazione’ di una lunga e aspra camminata in montagna, che mi porta a respirare profondamente e a guardare un vasto panorama, ‘guadagnato’ dopo un percorso accidentato e faticoso. Si affrontano le difficoltà e si arriva alla meta se si cammina insieme. Un’appartenenza richiamata nella preghiera del mattino e nella Messa della sera, che ci conduce a percorrere i passi del Mistero presente. Il popolo di Dio vive e si alimenta.
Lo percepisco anche nel viaggio in Calabria, un gruppetto di amici, più quelli incontrati, familiari, gente industriosa e accogliente. Un mondo che ti rende partecipe di una storia, di un lavoro, di una speranza. Passato e presente si intrecciano nelle persone e nei luoghi, aprendosi a una speranza viva e condivisa.
Infine, il Meeting di Rimini, innumerevoli via vai su e giù per gli immensi stand numerati dall’A alla D. Scopriamo il Cavallo rosso della campagna di Russia, il coraggio, l’ardimento, la fede dei soldati e dei capitani, raccontati da Eugenio Corti in uno straordinario romanzo-fiume. Conosciamo il medico industrioso del Venezuela, raccontato con partecipazione da una giovane spagnola, che èvoca il medico di Napoli Giuseppe Moscati; la testimonianza delle monache di Valserena emigrate in Siria, un fiore di fede e di carità nel deserto della guerra. Al Meeting non manca mai la testimonianza del monachesimo, che traspare anche nella mostra all’origine del gusto del lavoro. Spunta anche san Francesco, a dare una dritta all’amore alla natura considerata come opera e dono di Dio.
Sei entrato nei padiglioni come visitatore curioso e ti trovi avvolto nell’intreccio di una “amicizia inesauribile’ come la vita, che riporta il cuore alla sorgente. Nessuno si basta - suggerisce la mostra che descrive esperienze di riscatto con i giovani. Il cammino del Meeting prosegue verso il prossimo anno, con una domanda. “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora, cosa cerchiamo?”.