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Storia di un bambino

UNA COLLANA DI GIORNI

Un gioiello, piccolo e prezioso. Alla prima occhiata il libretto bianco risplende con limpidezza. Te lo rigiri tra le mani, scoprendo di pagina in pagina un bagliore, una figura, un colore. Come quando si ha a che fare con un oggetto delicato, che non vuoi contaminare, ma di cui vuoi cogliere i riflessi. Si tratta di un bambino, e di suo padre che racconta. La scansione dei giorni della settimana, mercoledì, venerdì. Il figlio – due anni - ha un passo strano. Una visita all’ospedale: “Non è niente”. Poi un’ulteriore indagine e si torna a casa. La chiamata improvvisa dall’ospedale: “Venga con il bambino”. Leucemia. Ricoverato, lì dove ci sono tanti altri bambini con il capo pelato.

La malattia quasi non viene direttamente raccontata, ma si riverbera nel rumore delle strade, nel colore dei palazzi, negli uccelli che cantano o attendono, nel merlo sotto la pioggia, nella neve che vedi cadere dalla finestra. Soprattutto negli incontri: la cassiera di banca indurita e la fioraia che presta 20 centesimi, il sorriso che, a partire dal volto dell’infermiera, si propaga come un’onda per gli ambienti, il Natale appassito, il tempo che scorre in un’unica danza. Per due anni e mezzo, sulla soglia del dolore. “Una notte dopo l’altra, una siringa dopo l’altra. Un lungo fiume di preghiere”. Finalmente, la passeggiata liberatoria al parco. Lo scivolo, insieme padre e figlio. “C’era una volta un bambino con suo padre, che scivolava giù da una scivolo”. “C’era una volta un bambino che insegna a suo padre a nascere”.

La collana nella quale il libretto è inserito si intitola “tutt’altro”.
Jesùs Montiel, E il fiore verrà, Capire Edizioni, Forlì 2022, pp 64, € 10,00

a.b