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MANZONI, attuale a 150 anni dalla morte

L’uomo, l’opera, la fede

A centocinquant’anni dalla morte di Alessandro Manzoni, si riaccende il cammino di scoperta dell’intera sua opera e della sua figura. Per molte persone Manzoni rimane ingabbiato nella trama delle letture scolastiche; vengono ricordati alcuni brani dei Promessi Sposi, splendidi di luce o carichi di dramma, e tuttavia ormai appannati dall’abitudine. In questo contesto, tra le iniziative di risonanza nazionale ci raggiunge la bella sorpresa del numero di maggio di Luoghi dell’infinito, un orizzonte aperto sulla figura di Manzoni. Con una finzione letteraria che sembra evocare l’incipit del grande romanzo, è Manzoni in prima persona a raccontare ‘il romanzo della sua vita’ con date e fatti. Nei successivi interventi della rivista, il percorso della vita e dell’opera di Manzoni viene rievocato con interessante evidenza: l’infanzia e la giovinezza, ‘abbandonato’ dalla madre che rivedrà poi a vent’anni; la conversione al cattolicesimo, dapprima nella sua forma giansenista e poi nella serenità gioiosa e aperta di una fede autentica; il matrimonio con Enrichetta Blondel, che morirà nel drammatico Natale del 1833, la morte di alcune figlie; l’intera sua produzione letteraria, anche nel contesto dell’Italia risorgimentale. Emerge con evidenza che l’opera di Manzoni è ‘informata’ dalla fede: le ‘Osservazioni sulla morale cattolica’ e la ‘rivoluzione’ degli Inni Sacri, le varie redazioni del grande romanzo, che documentano il maturarsi del cammino cristiano, i rapporti amichevoli, in particolare con Rosmini, la vita pubblica e ‘politica’ fino alla nomina a senatore del neonato ‘Regno d’Italia’. Notevole l’indagine - nel romanzo - sul rapporto di Manzoni con la storia e con la Bibbia, come pure la sottolineatura della ‘gloria’ del cristiano a partire dal basso, cioè dall’umile condizione di Renzo e Lucia, figure di quel cristianesimo vissuto che troviamo impersonato anche in Padre Cristoforo e nel Cardinal Federigo. ‘I Promessi Sposi’: un romanzo ‘popolare’ anche nel senso della partecipazione del popolo ai grandi avvenimenti della storia, come le incursioni degli eserciti e la peste; con una ricca serie di personaggi minori, citati per nome o senza nome, che arricchiscono la vasta tavolozza dell’umano. Manzoni viene presentato nel suo rapporto di riscoperta e di rilancio della lingua italiana e nel riflesso della sua opera l’arte, il cinema, gli studi letterari e scolastici. Un vasto panorama, una bella scoperta, utile anche a chi credeva già di sapere. Si rinnova la ‘tentazione’ di riprendere – per l’ennesima volta – la lettura del romanzo più famoso della storia letteraria italiana.

I PROMESSI SPOSI, storia di un popolo cristiano

Ed ecco, già pronta sul tavolo, una nuova edizione del grande romanzo. Questo volume de ‘I Promessi Sposi’ si distingue per vari aspetti. Subito evidenti le grandi illustrazioni, in un bianconero parlante, ad opera dei fratelli Gregori, riprese dalle edizioni di Famiglia Cristiana. Poi i commenti e le note a cura di Giuliano Vigini, noto critico letterario che si è occupato a più riprese di letteratura religiosa. Oltre a fornire le necessarie spiegazioni letterarie, storiche e geografiche, le note entrano nel cuore della vicenda, svelando l’anima del romanzo, cosicché il lettore viene amabilmente trattenuto all’interno della pagina, a indugiare con lo sguardo su un paesaggio, un personaggio, sul senso degli avvenimenti, gustando le parole precise e vive con le quali Manzoni ci rende partecipi di quel che accade: come lo scorrere quieto dell’acqua di un fiume ampio e solenne. Da questo fiume si dipartono tanti affluenti che descrivono le fogge dei vestiti, riferiscono dialoghi in presa diretta, svelando un teatro di personaggi in una narrazione con il sapore dell’epopea. All’interno del racconto dei fatti e delle descrizioni di persone e cose, si delinea una trama che tutti coinvolge, segnata dal guazzabuglio delle avversità, dei contrattempi, delle intenzioni e azioni maligne, attraverso cui la Provvidenza tesse il filo che coinvolge singole persone, raggruppamenti di popolo, l’intero mondo: “La c’è la Provvidenza”. I personaggi ‘presi dal popolo’ emergono come protagonisti di una storia grande; Lucia fra tutti, fino al punto che qualcuno ha dichiarato trattarsi del ‘romanzo di Lucia’. Un romanzo ‘cristiano’, non in senso devozionistico, ma come racconto di vite sante o peccatrici, in una vicenda che in finale va a planare nella descrizione di una famiglia serena e felice. Manzoni lo dichiara e lo racconta: Dio “non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e maggiore”.

Alessandro Manzoni, I PROMESSI SPOSI, Commento di Giuliano Vigini. Illustrazioni e disegni di Nino e Silvio Gregori, San Paolo, Milano 2023, pp 888 € 25,00

Angelo Busetto