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Mercoledì 19 aprile 2023 – San Leone IX, papa, Alsazia, 1002 – Roma, 19 aprile 1054

Vangelo secondo Giovanni 3,16-21

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

UNA LUCE NELLA VITA

Quanto è durato il dialogo notturno di Gesù con Nicodemo? Gesù arriva al cuore dell’annuncio: l’amore di Dio dona al mondo il Figlio unigenito; credendo in Lui, abbiamo la vita eterna. Il Figlio unigenito è Gesù, lì di fronte a Nicodemo, qui di fronte a noi. Questa è la luce nella notte del mondo e nell’oscurità della vita. Questa è la luce che scopre le opere malvage e rivela quelle buone, risplendenti nel chiarore di Dio.