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Lunedì 27 marzo 2023 – San Ruperto vescovo, m.718; Sant’Augusta di Serravalle, vergine e martire, Vittorio Veneto, m.100

Vangelo secondo Giovanni 8,1-11

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

UN ABBRACCIO DI MISERICORDIA

Quest’ultima settimana di Quaresima prima della Domenica delle Palme, apre con una scena di misericordia. Una donna sta per venire uccisa, come pena dell’adulterio, che colpisce lei e non l’uomo o gli uomini con i quali ha peccato. Gesù, in piedi nel cerchio degli accusatori, si china a scrivere per terra parole misteriose. Lancia poi le sue parole a quella folla di uomini e si fa deserto tutt’intorno. Impressionante! Gesù ‘vince’ con un abbraccio di misericordia che salva.