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Mercoledì 1 marzo 2023 – Sant’Albino di Angers vescovo, Francia 496 – 550

Vangelo secondo Luca 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

IL SEGNO DI GIONA

Il Vangelo non è una fiera delle meraviglie, ma un cammino nella realtà della vita. Gesù non produce segni da saltimbanchi, ma consegna la sua vita al Padre per il bene degli uomini. Il ‘segno di Giona’ indica i giorni della Passione-Croce-Risurrezione. Gesù ci chiama a guardarlo, seguirlo, amarlo, mentre Lui stesso ci guarda e ci ama. In questo modo anche la nostra vita, attraverso croci e fatiche, arriva alla resurrezione, alla gioia della Pasqua.