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Martedì 28 febbraio 2023 – San Romano di Condat abate, 390–463

Vangelo secondo Matteo 6,7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

OSIAMO DIRE…

La preghiera insegnata da Gesù dice chi siamo: siamo figli, siamo fratelli, abbiamo un compito, siamo bisognosi, siamo peccatori, siamo fragili. Dice di Chi siamo: abbiamo un Padre con una infinita volontà di bene per il cielo e la terra, il presente e il futuro. Dio è Padre nella sua stessa essenza: Egli genera dall’eternità il Figlio al quale lo unisce l’amore dello Spirito Santo. La nostra condizione di figli e fratelli ci rende misericordiosi verso i nostri ‘debitori’. Preghiamo così: Padre nostro…