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Martedì 8 marzo 2022 – San Giovanni di Dio – Portogallo 1495–Spagna 1550

Vangelo secondo Matteo 6,7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

PERCHE’ LA PREGHIERA

Che cosa ottiene la preghiera? Ci ottiene la consapevolezza di essere figli voluti e amati; la consapevolezza di essere fratelli. Insieme, ci rende collaboratori di Dio Padre e dell’opera redentiva del Figlio Gesù, nella grazia dello Spirito Santo.
Abbiamo visto tanta gente in ginocchio, nella piazza di Kiev e nelle piazze della Polonia, nelle nostre chiese e nel cuore delle persone che sono minacciate dalle bombe e fuggono. La preghiera apre il desiderio del Regno, dove ci attende il Padre che sta nei cieli.