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Martedì 4 gennaio 2022 – Sant’Angela da Foligno, terziaria francescana, 1248-1309

Vangelo secondo Giovanni 1,35-42

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

LA SVOLTA

E’ un passaggio fondamentale, la svolta della vita dei due discepoli e della storia che segue. Due discepoli del Battista diventano discepoli di Gesù. Il dialogo con Gesù è impressionante. I due s’erano messi a seguire Gesù senza rivolgergli parola. Gesù si volta e fa la domanda decisiva della vita: “Che cosa cercate?”. Cercano il luogo dove Gesù abita. Non un indirizzo da annotare, ma una convivenza da iniziare: “Venite e vedete”. Quel giorno e quello seguente e tutti i giorni. Per loro e per noi.