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Giovedì 23 dicembre 2021 – San Giovanni da Kety (Canzio) sacerdote, Kety, Polonia 1390–Cracovia 1473

Vangelo secondo Luca 1,57-66

In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.

Il NATALE DI OGNI BIMBO

Ci avviciniamo al Natale di Gesù ricordando il natale di colui che l’ha preceduto e annunciato, Giovanni Battista. Ogni nascita è annuncio e proclamazione del Natale del Signore. Un bambino che nasce, è il mondo che ricomincia. Quando poi il bambino viene battezzato, porta in modo esplicito un riflesso della presenza di Gesù Bambino, che si estende al mondo intero. Su questa linea di vita nuova, il natale di un bimbo ci rigenera e riaccende la nostra speranza.