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Martedì 13 aprile 2021 San Martino I, Papa e martire, Todi, V sec.-Crimea 655

Vangelo secondo Giovanni 3,7-15

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

UNO SGUARDO verso L’ALTO

Come riconoscere la voce del vento dello Spirito che suscita la vita nuova del Risorto? Occorre spalancarsi a un’altra dimensione, che non è quella subito visibile delle cose della terra. Gesù parla delle ‘cose del cielo’ e ce le comunica. Per accogliere questa nuova misura, il primo passo è la fede in Gesù ‘venuto dal cielo’ per comunicarci la vita di Dio. Da dove comincia la fede? Comincia da uno sguardo: uno sguardo alla croce sulla quale Cristo è innalzato.