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LA GRATITUDINE DI UNA VITA

A quante persone dobbiamo gratitudine per il dono della fede? Certo – dice Gesù a Pietro - la fede non viene da carne e sangue ma la dona il Padre che è nei cieli. Tuttavia Pietro ha compiuto un cammino umano, ha ascoltato le parole e ha visto le azioni di Gesù. Noi pure abbiamo ascoltato le parole e visto le azioni di persone che hanno creduto prima di noi e vicino a noi. Ancor prima di capire ci siamo trovati in un ambiente nel quale la gente pregava – e anche bestemmiava; celebrava le feste – e anche le dissipava; aveva come regola i comandamenti – e anche li tradiva. Dio, la sua legge, la sua provvidenza costituivano l’orizzonte della vita, consapevolmente riconosciuto o polemicamente contraddetto. Nel passaggio dalla giovinezza alla maturità, il panorama si apre, facendo sobbalzare il cuore: un prete ci fa riconoscere Gesù amico, un giovane ci insegna a pregare, incontriamo una compagnia lieta senza essere sbracata. Nell’ambiente di paese e poi di seminario, il cristianesimo è un’esperienza vivace, ciascuno rispondendo alla sua vocazione e al suo compito: studi, lavoro, famiglia, figli. Ragazzi, giovani, uomini e donne, veniamo introdotti a considerare la vita come dono e missione. Alcune amiche o ragazze più grandi entrano in convento, alcuni amici in seminario, altri sono fidanzati.
La mia giovinezza sboccia nel sacerdozio e nella vita pastorale, inserendosi in un torrente di vitalità. Tutt’attorno nell’ambiente delle parrocchie e dei gruppi è un risveglio e un gorgo di iniziative, fra contrasti e fatiche. Ed ecco, nel magma di proposte e di occasioni, spunta un filo d’erba sorprendente di freschezza. Un nuovo incontro fa balenare ‘Colui che è tra noi’. Nel turbinio degli avvenimenti, fiorisce lo sguardo semplice della fede, destando in cuore il punto infiammato di un’attrattiva. Il dono del carisma che rende la vita unita senza disperderne la vitalità, porta il nome di un sacerdote. Don Luigi Giussani – ricordato in questi giorni nel 16.° anniversario della morte - apre a una compagnia di volti, persone, testimonianze semplici e straordinarie; introduce uno sguardo nuovo sulla santità e la cultura, sulla missione e la carità, su Cristo e la Chiesa. Il ridestarsi di tante persone alla fede, e la loro chiara appartenenza alla Chiesa, segnano la bella avventura che ancora continua. Così il Signore Gesù viene a farti compagnia per la vita, fino al presente. Ti chiama per nome e ti ridesta anche nel deserto della pandemia, rinnovando una gioia e una speranza non effimera. Sei preso da profonda gratitudine per il Signore Gesù che vive nella Chiesa e per quanti camminano con te e ti precedono nel fiume della vita.
don Angelo