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Venerdì 26 febbraio 2021 – San Porfirio di Gaza, vescovo, 347-420

Vangelo di Matteo 5,20-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!”

IL CAMBIAMENTO DEL CUORE

Dove punta il Signore? Al buon funzionamento della società, alle buone maniere che rendono formali i rapporti e spengono i sorrisi? Gesù mira al cuore, e desidera il cambiamento del nostro giudizio su cose e persone. Egli sospinge alla fraternità, che dà valore al dono deposto sull’altare e semplifica i rapporti intrigati e complicati che conducono a logoranti guerre fraterne. Solo un cuore convertito al suo amore rende felici noi e cambia il volto della terra.