Vai al contenuto

Sabato 9 gennaio 2021 Sant’Adriano di Canterbury abate, m. 970

Vangelo di Marco 6, 45-52

Dopo che i cinquemila uomini furono saziati, Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro, camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

NELLA NOSTRA BARCA

La traversata della vita, come quella del lago, è lunga ed esposta a pericoli. Ma Gesù è entrato nella nostra barca. Ci sottrarrà alle tempeste della vita, eliminerà pericoli e pandemie, ci toglierà ogni sofferenza e ci libererà da ogni malattia? Gesù ha la vista lunga e certamente – se non corriamo ad annegarci da soli – ci conduce al porto della salvezza anche attraverso ogni tempesta. Per tutta la vita, in ogni circostanza, Egli è qui e vive – o dorme – accanto a noi.