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Sabato 5 dicembre 2020, Santa Crispina, martire, sec IV

Vangelo di Matteo 9,35-38; 10,1,6-8

In quel tempo Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
E Li inviò, ordinando loro: “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

I CERCHI DELLA MISSIONE

La missione di Gesù sembra svolgersi a cerchi concentrici, partendo dalle ‘pecore perdute della casa d’Israele’ per arrivare ai confini del mondo. Una messe abbondante che richiede, oggi più di allora, tanti operai. Siamo soliti pensare ai sacerdoti e ai missionari di professione, consacrati e laici, uomini e donne. Anche ogni cristiano è in missione, nei luoghi e nei modi normali della vita. Il dono ricevuto va condiviso, con l’annuncio del Vangelo e con l’azione della carità.