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Venerdì 13 novembre 2020 Sant’Omobono di Cremona, laico, m.1197

Vangelo di Luca,17,26-37

In quel tempo, Gesù disse ai suo discepoli: “Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata». Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».

VERSO L’ULTIMO GIORNO

Questo vangelo ci mette di fronte alla precarietà della vita. Ne facciamo esperienza ogni giorno, e di questi tempi subiamo l’urto delle notizie legate alla pandemia. Qual è il valore del tempo, dell’amore, del lavoro, dei rapporti tra le persone? Tutto vediamo immergersi nella voragine della morte. E allora, perché e come vivere? Viviamo nella certezza che ogni momento della giornata è un passo verso il Signore che viene. Ne intravvediamo i segnali nei frammenti di vita nuova che ci crescono attorno.