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Giovedì 24 settembre 2020 Beato Ermanno lo storpio, 1013-1054; scrive la Salve Regina, inventa l’astrolabio

Vangelo secondo Luca 9,7-9

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

CHI E’ DUNQUE COSTUI?

La curiosità di Erode è cattiva e presuntuosa. Egli indaga su Gesù con la pretesa che non ci possa essere nessuno che prevalga sul suo potere. Eppure, proprio la perplessità di Erode esprime ancora una volta la grandezza di Gesù, che non può essere definito da nessuna categoria umana. Il mistero di Gesù è più grande della misura di Erode e può essere svelato solo ai piccoli e ai semplici che si mettono a seguirlo.