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Venerdì 24 luglio 2020 San Charbel (Giuseppe) Makhluf, sacerdote, Libano 1828-1898

Vangelo secondo Matteo 13,18-23

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

DOVE IL SEME FIORISCE

Il Vangelo accompagna la fioritura dell’estate. Gesù ci dice che la semente gettata fiorisce in proporzione al terreno che la accoglie. L’azione di Dio non produce in modo automatico, ma domanda un cuore aperto, attento, fedele. Anche la semente che il Signore getta attraverso genitori, educatori, sacerdoti può dare l’impressione di non produrre frutto. Tuttavia la semente che abbiamo accolto e che abbiamo gettato in altri terreni, mantiene una potenza indomabile. Seminiamo e attendiamo con fiducia.