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Martedì 26 maggio 2020 San Filippo Neri 1515-1595

Vangelo secondo Giovanni 17,1-11

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

LA GLORIA DI DIO

La gloria di Dio è la sua vita stessa, che splende nel Figlio Gesù crocifisso e risorto. Questa gloria si riversa sui discepoli del Signore, e diventa per essi pienezza di vita. Agli uomini infatti, a noi, Dio si è manifestato attraverso la vita e la parola del Figlio Gesù. Nell’Ultima Gesù, Gesù rivolge al Padre un’intensa preghiera perché tutto quello che è stato consegnato ai discepoli, fruttifichi in loro, attraverso un’unità perfetta con Lui, il Figlio donato.