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Venerdì 14 febbraio 2020 Santi Cirillo, monaco e Metodio, vescovo, fratelli, patroni d’Europa, sec IX; San Valentino, vescovo e martire, m. 273

Vangelo secondo Luca 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

LA LINGUA DEL VANGELO

Nella festa dei Santi Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei paesi slavi, il Vangelo presenta la prima missione dei discepoli, inizio della grande missione della Chiesa. Il cristianesimo si diffonde sia attraverso la testimonianza personale, sia attraverso una specifica opera missionaria. I due fratelli Cirillo e Metodio vennero espressamente mandati in Moravia, dove crearono l’alfabeto detto ‘cirillico’ per tradurre i libri sacri dal greco allo slavo. Con loro l’annuncio cristiano entra in una nuova cultura, e ne trae il vantaggio di una nuova espressività.