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Lunedì 9 dicembre 2019 San Juan Diego Cuauhtlatoatzin, veggente di Guadalupe, 1474-1548

Vangelo secondo Luca 5,17-26

Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

CHI CI ACCOMPAGNA

Il Signore salva, ripete la liturgia di Avvento. E la salvezza va domandata e va cercata. Non da soli. Come avrebbe potuto il paralitico da solo raggiungere Gesù, per di più circondato da un muro di folla? Gli accompagnatori sono audaci e attraverso la scala esterna della casa raggiungono il tetto con la barella, e calano l’amico infermo davanti a Gesù. L’intera manovra colpisce Gesù, che realizza la salvezza totale del paralitico. Non c’è da vergognarsi a farsi accompagnare all’incontro con Gesù!