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Mercoledì 4 settembre 2019 Santa Rosalia, eremita di Palermo, m.1160

Mercoledì 4 settembre 2019  Santa Rosalia, eremita di Palermo, m.1160

Vangelo secondo Luca 4,38-44


In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

GESU’ IN MISSIONE

 

Gesù in casa e fuori. Il Maestro, fin dal suo inizio, non ha tempi prefissati per la missione. La sua stessa vita è missione, con le parole e le azioni, e il confine si allarga ‘alle altre città’, nella prospettiva di rivolgersi al mondo intero. L’apostolo Paolo, in particolare, imiterà alla lettera la missione di Gesù. Non possiamo dimenticare il punto di partenza della missione: il luogo deserto in cui Gesù, fin dal primo mattino, si ritira a pregare, con lo sguardo rivolto al Padre.