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Vangelo secondo Matteo 14,1-12

In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

PRECURSORE DI FATTO

La lettura continua del Vangelo di Matteo ci conduce al delitto dell’uccisione di Giovanni Battista, che incontreremo nel calendario liturgico a fine mese. Questo episodio segna un punto decisivo nella vita di Gesù, che vi intravvede il suo stesso destino, mentre Giovanni porta a compimento la sua missione di precursore. Tutti i potenti pensano di togliersi gli impicci attraverso la eliminazione delle persone o la noncuranza dei fatti. Non fanno altro che spianarsi la strada verso il baratro del nulla.

Venerdì 2 agosto 2019

Sant’Eusebio di Vercelli vescovo m. 371 - San Pier Giuliano Eymard sacerdote 1811-1868

Vangelo secondo Matteo 13,54-58

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

LA SORPRESA DI GESU’

Gesù è una sorpresa per la gente del suo paese: non se l’aspettavano così. Alla fine, invece di aprirsi alla realtà accogliendo il dono di Dio, si chiudono nella propria visione preconcetta. Può accadere a noi, a riguardo di Gesù e di Dio, quando abbiamo già stabilito chi è Gesù, chi è Dio e che cosa dovrebbero fare. Può accadere nei riguardo dei figli, degli amici e di altre persone, che ci sorprendono per la loro diversità. Chiediamo occhi nuovi e cuore nuovo.

Domenica 4 agosto 2019 - XVIII DEL TEMPO ORDINARIO, CICLO C

Introduzione del celebrante
Domandiamo al Signore di purificare la nostra preghiera, per domandare ciò che è vero e giusto.

1. Signore, liberaci dall’ansia del possesso delle cose, dalla cupidigia e dall’egoismo; donaci la semplicità del cuore e la gioia dell’amicizia fraterna, per ritrovare la verità della vita,
Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Signore Gesù, converti il cuore degli uomini affinché le strutture dell’economia e dei mercati si svolgano secondo equità e giustizia, nel rispetto di chi lavora e di chi ha più bisogno,
Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

3. Signore Gesù, ti affidiamo tutti i giovani, particolarmente chi emigra per motivi di studio e di lavoro; dona energia e speranza per il futuro,
Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Signore Gesù, ti ringraziamo per il tempo dell’estate e del riposo. Ti affidiamo i malati e gli anziani e quanti sono afflitti nell’anima e nel corpo,
Noi ti preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Signore, accogli la nostra preghiera e donaci di condividere i tuoi doni con i nostri fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

Spunto per la festa
Che cosa fa vivere? Che cosa sostiene le nostre giornate? Tutti i beni che abbiamo non soddisfano la nostra fame e sete. Non soltanto quando li usiamo male; anche quando li usiamo bene, ‘non ci bastano’ e non ci rendono felici. C’è sempre un’altra Cosa di cui abbiamo bisogno. Non ci bastano i nostri beni per vivere. Abbiamo bisogno di Cristo! Viviamo davanti a Dio e sperando da Lui i beni veri della vita e operando con carità e condivisione.

Vangelo secondo Matteo 13,47-53

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

PESCATORI E PESCATI

Molti dei discepoli che ascoltavano Gesù erano pescatori. Gesù li ha visti pescare e tornare a riva, e fare poi la cernita dei pesci. Questa azione che conclude la loro giornata lavorativa, gli fa venire in mente la cernita finale. Possiamo desiderare di essere tra i pesci buoni, quelli che concorrono a sfamare la gente, come i pesci e i pani del miracolo. Se la nostra vita è considerata buona sulla spiaggia del tempo, verrà accolta anche sulla sponda dell’eternità.