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Venerdì 16 agosto 2019 Santo Stefano d’Ungheria 975-1038

Vangelo secondo Matteo 19,3-12

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio».
Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

LA STRADA DELL’AMORE

Si può vivere quaggiù in terra la totalità dell’amore? Abbiamo questo desiderio impresso nella profondità del nostro essere e possiamo chiedere di realizzarlo con il sostegno di Colui che ci ha creato. La pienezza dell’amore si svolge secondo due percorsi: l’amore fedele e indissolubile tra marito e moglie e la dedizione totale per il Regno dei cieli. La testimonianza di quanti – sposati e consacrati – vivono questa pienezza, conforta e sostiene la fiducia di chi vi si incammina.