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Mercoledì 24 luglio 2019 San Charbel Makhluf , sacerdote, Libano 1828-1898

Vangelo secondo Matteo 13,1-9

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

PARABOLE SUL MARE

La barca è il pulpito, la spiaggia è l’anfiteatro. Gesù parla alla folla con la voce trasportata dall’acqua. Parla di sementi e di terreni. Lancia la semente nel terreno variegato degli ascoltatori. Per ascoltare ci vuole orecchio, intelligenza, cuore. Ci vuole ‘simpatia’ verso chi parla, e desiderio di accogliere e vivere la parola. Ma intanto la parola viene seminata. A volte rimane sepolta come un sasso. A un certo momento si risveglia come dal letargo e germoglia.