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Martedì 21 maggio 2019

Santi Martiri Messicani, XX secolo

Beati 7 Martiri Trappisti, Algeria 21.5.1996, beatificati nel 2018

Vangelo secondo Giovanni 14,27-31

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

UMANO E DIVINO

Rallegrarci perché Gesù sale al Padre? Ci si può rallegrare per l’uscita dal mondo di una persona cara come Gesù? Eppure, quando Gesù ascende al Padre con corpo e anima, allora la sua condizione umana viene pervasa dall’intensità vitalità della divinità del Padre. L‘abbassamento’ a cui il Figlio eterno si è sottoposto facendosi uomo, viene rivoltato per innalzarlo al livello ‘più grande’ che appartiene al Padre. Il Figlio eterno siede alla destra del Padre anche con la sua umanità. L’umano diventa divino.