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Venerdì 3 maggio 2019, Santi Filippo e Giacomo, apostoli

Vangelo secondo Giovanni 14,6-14

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

UN LAMPO DI CHIAREZZA

Nelle parola di Gesù all’apostolo Filippo, un lampo attraversa il cielo e chiarisce la visione delle cose. Le parole di Gesù illuminano il suo volto, facendo intravvedere il volto del Padre celeste, al quale Gesù si riferisce in continuazione. E’ un lampo che diventa energia vitale in chi lo accoglie, rendendolo capace di compiere ‘le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste’ - dice Gesù - quando lui sarà andato al Padre. La fede in Lui illumina e salva la vita.