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Mercoledì 23 gennaio 2019, Sant’Ildefonso da Toledo, vescovo, 607-667

Vangelo secondo Marco 3,1-6

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

PIU’ DELLA LEGGE

Ancora il sabato, ancora la ‘Legge’, buon pretesto per eliminare Gesù. Il formalismo uccide, perché non vede altro al di fuori dello schema prefissato: per un senso astratto di giustizia si fanno fuori le persone. Quante volte accade? Vogliamo le cose giuste e per questo tagliamo i rapporti con familiari e amici e li portiamo anche in tribunale. Che cosa è più grande della giustizia e del giustizialismo? La carità concreta verso la persona che abbiamo di fronte, come fa Gesù nel Vangelo.