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Lunedì 25 giugno 2018 San Massimo di Torino, vescovo, m.423

Vangelo secondo Matteo 7,1-5

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

UN MONDO DI SGUARDI

Come vorremmo essere giudicati? Vorremmo essere capiti, valorizzati nei nostri pregi, accolti e corretti con benevolenza nei nostri difetti e negli sbagli. Quando incrociamo lo sguardo di un amico, pieno di fiducia e di simpatia, siamo disposti ad ammettere di essere mancanti di qualcosa, di avere dei difetti, di aver sbagliato qualcosa, In questo modo ci guarda Dio, così Gesù guarda i peccatori e le persone deboli e malate. Così un genitore guarda un figlio. Questi sguardi fanno cambiare il mondo.