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Mercoledì 2 maggio 2018, Sant’Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa, Alessandria d’Egitto 295-373

Camminiamo con il Rosario nelle serate di Maggio. Partiamo dalla Madonna del Sagraeto e concludiamo nel piazzale della Tombola. Stasera ore 20,45. Anche tu, anche la tua famiglia. Preghiamo insieme Maria per noi e per il mondo!!
Ciao! Don Angelo Busetto

Vangelo secondo Giovanni 15,1-8

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

IL FRUTTO DELLA VITE

Desideriamo essere uniti alla vite come tralci vigorosi e fecondi. Desideriamo rimanere con il Signore Gesù e nel Signore Gesù, diventando suoi familiari. Nel Vangelo, ripreso dalla scorsa domenica, Gesù insiste: solo chi è attaccato a Lui porta frutto: vita, amore, speranza, pace, e tutto il bene che attendiamo e di cui abbiamo bisogno. Tutte le cose che possiamo fare, non giungono a produrre il succo buono della vite, se non siamo uniti a Lui con la mente, il cuore, il desiderio, la volontà.