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Vangelo secondo Matteo 11,25-30

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

COME GESÙ

Spogliato di armi, vestiti e soldi, che cosa rimane a Francesco? Rimane il Vangelo di Gesù, che egli vive alla lettera, senza alcuna interpretazione o riduzione: ‘sine glossa’. Gli altri cominciano a riconoscere in Francesco una vera immagine di Gesù, fino a chiamarlo 'alter Christus', un altro Cristo. Sorprendentemente, gli vanno dietro a migliaia. Il valore e la bellezza di chi segue Gesù, è di essere riflesso di Lui. Quando siamo piccoli e deboli, affaticati e oppressi, Cristo invade tutto lo spazio della nostra esistenza.

 

Grazie alle tante persone che hanno partecipato ieri sera e agli amici che hanno reso bellissima la presentazione del libro (Angelo Busetto, CAMMINARE SULL’ACQUA, edizioni San Paolo). Il libro si può richiedere a me personalmente o si può trovare nelle librerie: se qualcuna non l’avesse, la si può invitare a ordinarlo alla casa editrice.
GRAZIE, AMICI!!!! Don Angelo

Vangelo secondo Luca 9,51-56

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

VERSO GERUSALEMME

L’evangelista Luca, da questo capitolo in poi, mostra Gesù sempre in cammino verso Gerusalemme, dove verrà ‘elevato in alto’. Gesù è deciso e non evita di ‘tagliare’ attraverso la Samaria, regione tradizionalmente ostile agli ebrei. L’impedimento che gli viene frapposto non trattiene il suo cammino. Gerusalemme, punto di arrivo della sua missione e luogo in cui trova compimento la sua dedizione alla volontà del Padre, diventerà anche il punto di partenza della Chiesa. Per questo viene considerata ‘città santa’ anche dai cristiani.

Ciao! Ringrazio di cuore chi vorrà essere presente stasera ore 21
in Pinacoteca SS.Trinità - piazza XX Settembre a Chioggia -
a godersi i 'riflessi di vita' dalla lettura di CAMMINARE SULL'ACQUA.
Ciao!! don Angelo
Vangelo secondo Matteo 18,1-5.10
 
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
 
ANGELI CHE CAMMINANO
 
Gli Angeli camminano con i bambini e li accompagnano a diventare grandi fino al giorno in cui arrivano in faccia al Padre che è nei cieli. Gli Angeli non sono di carta e non hanno le ali, non scivolano evanescenti sulle nuvole e non ci portano fuori della realtà. Vigilano invece sulla nostra vita e rispondono alle nostre domande. Non è fuori luogo che agli angeli siano paragonati i nonni, che con pazienza, sapienza, prudenza,
stanno vicini ai nipotini e li accompagnano alla vita.

Oggi ore 16 in Cattedrale, assemblea inizio anno pastorale per la Diocesi.

Vangelo secondo Matteo 21,28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

IL SÌ E IL NO

Quante volte ci è capitato? L'abbiamo sperimentato sulla nostra pelle e nel rapporto con i figli: l'amarezza di un no si è trasformata nella gioia del si, mentre il sì appena pronunciato non è fiorito in una azione positiva. Quando il si diventa no, è incoerenza. Quando il no diventa sì, è fortezza. Tuttavia Gesù non si perde in giochi psicologici. Egli ha davanti agli occhi alcune persone che hanno cambiato vita, uscendo da una condizione di lontananza e di male per seguire lui: il no è diventato sì. Ha davanti anche persone giuste, ma incapaci di muovere un passo nella via lungo la quale Dio continua a incontrarle. Hanno perduto l'occasione della vita: dapprima per non aver riconosciuto Giovanni Battista, ora per non accogliere Gesù.
Che cosa ne ricaviamo? Non basta una bella esperienza passata, non basta il generoso sì giovanile. Occorre che il sì venga ripetuto nelle nuove circostanze della vita, come pianta che fiorisce ad ogni primavera.