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29 ottobre 2017 – Domenica XXX anno A

Vangelo secondo Matteo 22,34-40

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

UN AMORE CHE SI DILATA

Non il timore di fronte alla grandezza, non l'obbedienza di fronte all'autorità, ma l'amore. Chi si può amare con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente? Solo una persona che ci è cara, un amico, un familiare, un amore. L'amore nasce dalla vicinanza, dalla gratitudine, dall'ammirazione, dal fascino. L'amore nasce in un incontro e si sviluppa in una vita. L'amore è l'innamoramento che prosegue e diventa presenza, collaborazione, comunione. Si può amare Dio in questo modo?

In un'alba che fiorisce, si può. In un dolore consolato, si può. In Gesù Cristo, diventato amico e fratello, si può. Come l'hanno amato tanti uomini e donne, dal principio fino al presente: Maria di Nazaret e Maria Maddalena, Pietro e Giovanni, Agostino e Benedetto e Francesco, Agata e Cecilia e Caterina, fino ai cristiani dei nostri giorni. L'esperienza di questo amore si dilata nell'amore verso i fratelli, diventando dedizione e servizio. come Gesù, si diventa disposti a morire per la persona amata.