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Giovedì 3 agosto 2017, San Pietro di Anagni, vescovo, morto nel 1105

Vangelo di Matteo, 13, 47-53

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

LA RETE

Cosa impariamo da questa bellissima immagine del Vangelo? La rete, tirata a riva carica dei pesci catturati, richiama il momento finale della storia. Il giudizio avviene alla fine e lo fa solo Dio, mentre noi non possiamo e non dobbiamo giudicare nessuno in anticipo. Il giudizio avviene sull’intera vita e riguarda una montagna di opere buone o un cumulo di cattiverie. Su queste si decide il nostro destino eterno. L’avviso di Gesù richiama alla responsabilità rispetto alle scelte e alle azioni di ogni giorno.