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Martedì 18 aprile 2017 – San Galdino vescovo di Milano 1096-1176

Vangelo secondo Giovanni 20,11-18

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
CHIAMATI PER NOME

Per tutta la settimana di Pasqua la liturgia ci conduce a leggere le apparizioni di Gesù risorto. Ecco oggi la prima, sulla soglia del sepolcro vuoto. Dice Costanza Miriano: "Per me la cosa più bella della risurrezione è che Gesù chiama Maria di Magdala per nome. E lei allora, chiamata per. nome, lo riconosce." Quello che convince in modo particolare nella fede cristiana è questo rapporto personale con il Signore Gesù, questo valere come una persona che viene chiamata per nome. Allora noi pure lo chiamiamo per nome.