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Introduzione del celebrante:

Lo Spirito Santo, effuso nel giorno di Pentecoste e oggi tra noi, ci mette in comunione con Dio e allarga il nostro cuore ai fratelli. Invochiamo il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo.

Preghiamo: DONA IL TUO SPIRITO, SIGNORE

  1. Dio nostro Padre, rinnova il dono del tuo Spirito di sapienza e di comunione su tutta la Chiesa, sui pastori e fedeli, perché possiamo testimoniare al mondo la presenza del tuo Figlio Gesù, Salvatore,

Preghiamo: DONA IL TUO SPIRITO, SIGNORE

  1. Signore Gesù, il dono del tuo Spirito sostenga le popolazioni colpite dall’alluvione, rinnovi la solidarietà tra le persone, ridesti l’impegno di tutti per custodire e proteggere l’ambiente in cui viviamo,

Preghiamo: DONA IL TUO SPIRITO, SIGNORE

  1. Spirito Santo, salva il nostro mondo disorientato e oppresso da guerre, inimicizie, ingiustizie; entra nel cuore delle persone per suscitare iniziative di pace, giustizia e carità. Sostieni i cristiani perseguitati,

Preghiamo: DONA IL TUO SPIRITO, SIGNORE

  1. Trinità Santissima, secondo l’intenzione del Papa per il mese di maggio, ti “preghiamo perché i movimenti e i gruppi ecclesiali riscoprano ogni giorno la loro missione, una missione evangelizzatrice, mettendo i propri carismi al servizio delle necessità del mondo”,

Preghiamo: DONA IL TUO SPIRITO, SIGNORE

Conclusione del celebrante

Accogli, Padre, la nostra domanda: il tuo Spirito rinnovi la faccia della terra e venga a farci vivere, amare e sperare. Tu che vivi e regni con il Figlio e lo Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen

LO SPIRITO SANTO: UN’OPERA CHE CONTINUA

Pentecoste: continua l’azione di Dio nel cammino della storia e nel cuore degli uomini; come agli inizi della creazione, come nella prima Pentecoste. Lo Spirito entra nel cuore delle persone e lo ridesta e rilancia: nella vita familiare, nella società, attraverso la testimonianza della fede e l’azione della carità. Ne abbiamo un segno anche attraverso la voce di tanti fratelli colpiti dall’alluvione. Addestriamo il cuore e gli occhi a riconoscere l’opera dello Spirito Santo nel mondo e la sua presenza efficace nella Chiesa.

Vangelo secondo Giovanni 17,1-11

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse:
«Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

LA GLORIA DI DIO

La Gloria di Dio è Gesù Cristo che manifesta il cuore e le opere del Padre con tutta la sua vita umana. La Gloria di Dio si manifesta negli uomini e nelle donne che conoscono Dio attraverso Gesù, credono in Lui e accettano di appartenergli. La corrente di vita e amore tra Padre e Figlio invade la vita delle persone e diventa opera di verità e di bene, affinché tutti arrivino a conoscere Dio e ricevano il Suo dono di vita e felicità.

Vangelo secondo Giovanni 16,29-33

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

DISPERSIONE e FIDUCIA

Ieri eravamo sul monte dell’Ascensione, e l’evangelista Matteo notava che gli apostoli ‘dubitavano’. Oggi ritorniamo all’Ultima Cena dove Gesù avvisa gli apostoli: “Vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo”. Che cosa accade dunque a noi, discepoli del Signore? Come superare il dubbio, la paura, lo smarrimento? La nostra sicurezza continua ad essere Gesù, che ha ‘vinto il mondo’ e ci accompagna nel vivere quotidiano. A lui ritorniamo sempre, personalmente e insieme, con l’aiuto dei santi.

Vangelo secondo Matteo 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

UNA MISSIONE ESTESA

L’Ascensione di Gesù al Padre è come il sole che splende nel cielo: illumina il mondo. Gesù porta a compimento la sua missione consegnandola al Padre e subito prende avvio la missione ‘mondiale’ affidata agli apostoli e ai discepoli. “Io sono con voi tutti i giorni”: Cristo si colloca nel cuore Chiesa ed entra nella realtà della storia e nella vita delle persone. I mezzi di comunicazione sociale -  giornali e tv, computer e cellulare - possono contribuire alla missione della Chiesa e alla relazione tra le persone.

Vangelo secondo Giovanni 16,23-28

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

PAROLE ULTIME

Le ultime parole consegnate da Gesù nella vigilia della sua passione, aprono il cuore agli apostoli: “La vostra gioia sia piena”. Come avviene? Gesù si avvicina al momento supremo e decisivo della sua vita terrena: “Sono uscito dal Padre…. e ora vado al Padre”. Non riusciamo a immaginare l’intensità dell’attrattiva che sospinge Gesù al Padre, pur attraverso la ‘via stretta’ della Passione. Anche noi, insieme con i i fratelli colpiti da disgrazie e persecuzioni, siamo chiamati a percorrere questa via che conduce al Padre.

Vangelo secondo Giovanni 16,20-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

COME UNA MADRE

Il dolore che il cristiano accoglie su di sé quando – in vario modo – subisce superstizione, è fonte di vita nuova: il paragone con la madre che genera un figlio è coinvolgente e commovente. In realtà, la testimonianza di ‘gioia’ di tanti cristiani nel momento del martirio, è sorprendente. Soprattutto, tanta vita nuova è fiorita dal sacrificio dei martiri nei loro diretti testimoni, e in coloro che sono venuti dopo, come la storia documenta: è saggio e utile andare a conoscerli.

Vangelo secondo Giovanni 16,16-20

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

UN POCO E UN ALTRO POCO

Come il sole che appare e scompare dalle nubi, vediamo Gesù e non lo vediamo. E’ il ritmo della vita e della fede, l’alternanza della presenza e dell’assenza, di pace e guerra, serenità e persecuzione. E’ terribile venire a conoscere le storie di cristiani – uomini e donne - rapiti, violentati, uccisi in Nigeria come in altri paesi dell’Africa e non solo. Da noi accade ‘soltanto’ di subire punzecchiature o trascuratezze, che tuttavia ci deprimono. ‘Ancora un poco’ e la tristezza si cambia in gioia.

Vangelo secondo Giovanni 16,12-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

VERSO TUTTA LA VERITA’

Nel cammino della vita, Gesù ci prende per mano e ci manifesta la verità delle cose, la verità sulla vita, su Dio, su noi stessi. Il mistero dell’uomo e il mistero di Dio è così grande che non possiamo scoprirlo da soli, ma ci viene svelato dallo Spirito di verità, cammin facendo. La scoperta più grande non è quella che facciamo da soli, ma quella che ci viene da Gesù e dal suo Vangelo, scavato e svelato con la luce dello Spirito Santo.

 

Domenica 21 Maggio 2023, Ascensione del Signore, Anno A

Giornata mondiale per le comunicazioni sociali

Introduzione del celebrante
Al Signore Gesù che sale al cielo per consegnare la sua missione, nell’amore dello Spirito Santo,   rivolgiamo la nostra preghiera.

  1. Affidiamo a Gesù noi stessi, i cristiani e tutti gli uomini sulla terra, perché possiamo vivere le vicende terrene con la misura dell’eternità, nel desiderio del cielo,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Salendo al cielo, Gesù rimane con noi nella Chiesa. A Lui affidiamo la missione di Papa Francesco, del nostro vescovo, dei sacerdoti, missionari, consacrati e di tutte le famiglie cristiane,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. A Gesù asceso al cielo domandiamo di portare a compimento il nostro desiderio di pace, di rispondere al bisogno di verità e giustizia, di donarci il gusto di una vita riconciliata e fraterna,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Nella Giornata delle comunicazioni sociali, preghiamo perché lo sviluppo dei social aumenti la conoscenza del Vangelo e incrementi l’unità e la solidarietà tra persone e popoli,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Gesù risorto e asceso al cielo conduca fino al Padre la preghiera del popolo cristiano e la nostra personale, per la missione della Chiesa nel mondo. Per Cristo nostro Signore.

UNA MISSIONE ESTESA

L’Ascensione di Gesù al Padre è come il sole che splende nel cielo: illumina il mondo. Gesù porta a compimento la sua missione consegnandola al Padre. Prende avvio la missione ‘mondiale’ affidata agli apostoli e ai discepoli. “Io sono con voi tutti i giorni”: Cristo si colloca nel cuore Chiesa ed entra nella realtà della storia e nella vita delle persone. I mezzi di comunicazione sociale -  giornale e tv, computer e cellulare - possono contribuire alla missione della Chiesa e alla relazione tra le persone.