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Introduzione del celebrante
Riuniti nella festa di Maria Assunta, la nostra preghiera si rivolge al Signore, accompagnata dalla intercessione della Madre Celeste.

  1. Guardando Maria, immagine della Chiesa, innalzata alla gloria celeste, preghiamo perché, insieme con i nostri pastori e tutti cristiani, possiamo percorrere la via della santità e indicare al mondo la vera e piena felicità del Paradiso,

Preghiamo: PER INTERCESSIONE DI MARIA, SALVACI SIGNORE

  1. Guardando Maria, Madre del Signore Gesù, preghiamo perché le madri, i padri, i figli possano sperimentare la bellezza dell’amore fedele e fecondo,

Preghiamo: PER INTERCESSIONE DI MARIA, SALVACI SIGNORE

  1. Guardando Maria, docile e attiva nel fare la volontà di Dio, preghiamo per tutti i giovani; la gioia e la fede manifestate nella Giornata Mondiale della Gioventù si diffondano nelle comunità e negli ambienti della vita,

Preghiamo: PER INTERCESSIONE DI MARIA, SALVACI SIGNORE

  1. Guardando Maria, che ha custodito e vissuto la parola di Dio, invochiamo la pace e la riconciliazione tra i popoli; la speranza e la fiducia nel bene segnino il cammino di ogni uomo e di ogni donna,

Preghiamo: PER INTERCESSIONE DI MARIA, SALVACI SIGNORE

Conclusione del celebrante
Salva il tuo popolo e il mondo intero, o Signore. Te lo domandiamo insieme con tua Madre Maria Assunta in cielo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

IN CAMMINO VERSO IL COMPIMENTO

Maria Assunta alla gloria del paradiso indica la pienezza della vita, il compimento del destino della singola persona e dell’intera storia umana. Dentro le fatiche e le contraddizioni dei popoli e di ciascuna persona, la Chiesa è il popolo che - preceduto, accompagnato e atteso da Maria - vive, spera, cammina e lotta, percorrendo la strada che conduce al Signore. Il desiderio del cuore e la fatica della vita non vanno perduti, ma continuamente rinnovati e risospinti verso il compimento.

Vangelo secondo Matteo 14,22-33

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

LA MANO CHE SALVA

Un fatto reale e un simbolo della vita: questo il Vangelo di oggi. Nella tempesta della vita, il Signore è presente, ci raggiunge e ci solleva. Di questa fede - come riconoscimento e accoglienza del Signore presente - abbiamo bisogno per sperare, lavorare, amare, perdonare, riprendere ogni giorno il cammino. La mano del Signore ci raggiunge e sostiene, come con Pietro. Una mano leggera come un soffio – come dice Elia– che ci afferra fortemente. Riconosciamola nel segno di un amico, un’occasione, un avvenimento, la nostra comunità, la nostra famiglia…

Vangelo secondo Matteo 17,14-20

In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo».
E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».

UN GRANELLO DI FEDE

Gesù sembra schermirsi dal fare questo miracolo. Egli mostra che non è in gioco una capacità o potenza personale, ma la fede. I miracoli li compie Dio, e noi possiamo affidarci a Lui perché tutto accada per un bene. Occorre eliminare ogni pretesa, affidandoci al Padre - principio e termine della vita - che ci ha donato il Figlio Gesù, totalmente a Lui consegnato. Allora la vita diventa un fiume che scorre verso il mare del Dio che ci ama e compie il nostro destino.

Vangelo secondo Matteo 16,24-28

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».

IL FASCINO DI CRISTO

Il fascino del Vangelo, scoperto nel riflesso della vita di una persona, è indomabile. Chiara fu presa da questo fascino guardando Francesco, considerato ‘alter Christus’, un altro Cristo, per la sua totale immedesimazione con Gesù. Quando questo accade, la vita non è perduta, ma guadagnata e addirittura ‘goduta’ in tutta la sua intensità. A sua volta, il fascino di Chiara si riflette su tante donne che la seguono come forma di vita, e su tutti coloro che la riconoscono come riflesso di Cristo.

Vangelo secondo Giovanni 12,24-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

PERDERE E CONSERVARE LA VITA

Due martiri impersonano il Vangelo di oggi, vissuto in faccia al potere che pretende di dominare la coscienza dell’uomo. Lorenzo si oppone all’imperatore romano, dedicandosi a quei ‘tesori della Chiesa’ che sono i poveri. Francesco Jagerstatter si oppone al potere nazista, rifiutando di arruolarsi per la guerra. Un amore più grande a Cristo e al vero bene dell’umanità rende libera la coscienza e consapevole la scelta di dare la vita, donandola a Cristo e conservandola per l’eternità.

Vangelo secondo Matteo 25,1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

UNA VITA DONATA

Donna saggia, vigilante sul senso della vita e sul cammino della storia, partecipe del dramma del suo popolo e del destino dell’umanità. Edith Stein, grande studiosa e cuore attento, venne attratta a Gesù e alla sua sapienza attraverso il carisma di santa Teresa d’Avila, che lei volle seguire anche nella forma della consacrazione. Partecipò consapevolmente alla passione del Signore, nell’amore donato fino al sacrificio della vita. Apre una strada di verità, pace e fraternità per l’Europa.

Introduzione del celebrante
Come il profeta Elia, come gli apostoli sul lago, riconosciamo il Signore presente e a lui affidiamo la nostra vita, la Chiesa e il mondo.

  1. Mentre navighiamo nel mare della vita, domandiamo a Gesù di sostenerci nelle gioie e nelle speranze, nelle fatiche e nelle sofferenze, rinnovando la nostra fiducia in Lui,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Nella gratitudine per la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona, preghiamo per Papa Francesco, il nostro vescovo e tutti coloro accompagnano la barca della Chiesa. La fede e l’entusiasmo dei giovani diventino segno di speranza per il mondo.

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Tra le tempeste di guerre, ingiustizie e inganni che affliggono popoli e persone nel mondo, domandiamo che la presenza del Signore Gesù diventi consolazione, redenzione e salvezza,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Affidiamo al Signore la nostra città e le nostre famiglie, il lavoro e il riposo, perché il tempo dell’estate porti frutti di fraternità e di pace per tutti,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
La nostra preghiera giunga al Padre attraverso Gesù, nell’amore dello Spirito Santo, nella comunione della Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

LA MANO CHE SALVA

Un fatto reale e un simbolo della vita: questo il Vangelo di oggi. Nella tempesta della vita, il Signore è presente, ci raggiunge e ci solleva. Di questa fede - come riconoscimento e accoglienza del Signore presente - abbiamo bisogno per sperare, lavorare, amare, perdonare, riprendere ogni giorno il cammino. La mano del Signore ci raggiunge e sostiene, come con Pietro. Una mano leggera come un soffio – come per Elia nella prima lettura – che ci afferra fortemente. Riconosciamola nel segno di un amico, un’occasione, un avvenimento, la nostra comunità, la nostra famiglia…

Vangelo secondo Matteo 15,1-2.10-14

In quel tempo, alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».

NELLA STRADA DELLA VITA

Il Vangelo insegna a vivere. Supera le convenzioni e le tradizioni formali e conduce a guardare la realtà delle cose. Gesù ci riporta al principio della vita e della morale: Dio Padre, che ci ha piantato e ci fa crescere come figli. Questo è il legame che ci costituisce. Pieni di gratitudine per Dio Padre e per Gesù Salvatore, percorriamo la strada riconoscendo e seguendo i maestri e le guide che ci fanno strada e gli amici che ci accompagnano nella vita.

Vangelo secondo Matteo 14,22-36

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.

“CORAGGIO, SONO IO…”

Un fatto che riempie della letizia e dello stupore che rinnovano la meraviglia della trasfigurazione. Gesù, figlio di Dio, viene incontro alla barca degli apostoli, agitata dalle onde, camminando sul mare. Anche Pietro, finché ha fede, cammina sulle acque… E i miracoli che seguono.  Cos’è dunque Gesù nella vita? Cosa accade alla nostra vita quando accogliamo Gesù e ci fidiamo di Lui? Quello che è capitato a Pietro e a tanti cristiani, salvati dalle acque e a loro volta ‘salvatori’ di uomini e donne.