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Vangelo secondo Matteo 23,27-32

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: ‘Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti’. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

LA RICERCA DELLA VERITA’

Come resistere alla verità? Gli scribi e i farisei fanno muro. Bloccati nella loro ipocrisia, non compiono un passo e non riconoscono Colui che è presente. In contrapposizione al loro atteggiamento, la liturgia presenta Agostino, ricercatore di verità e di felicità. Agostino, dopo l’attrattiva dell’amore umano e di varie filosofie, finalmente, attraverso la voce e la testimonianza del vescovo Ambrogio e degli amici cristiani, trova la pienezza della verità e il compimento della felicità in Gesù di Nazaret.

Domenica 1 settembre 2024, XXII del Tempo Ordinario

Introduzione del celebrante
Fratelli e sorelle, nella domenica il popolo cristiano si riunisce per accogliere il Signore che ci parla e si dona a noi. Affidiamo a lui il nostro cammino cristiano e i bisogni della Chiesa e del mondo.

  1. Signore Gesù, ti domandiamo di purificare il nostro cuore e le nostre intenzioni, perché le nostre azioni in famiglia, nel lavoro, nella società diventino segno della tua grazia,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, accompagnaci a conoscere e a vivere l’insegnamento della Chiesa che annuncia il Vangelo e il buon vivere nella società, senza chiuderci nel nostro orgoglio e nei nostri pregiudizi,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, converti il cuore dei responsabili della politica, dell’economia, della comunicazione, per giungere a iniziative di pace e di riconciliazione,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, ti ringraziamo per le meraviglie del creato. Rendici attenti e rispettosi dei della terra, a vantaggio di tutti,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
A te Padre, giunga la nostra preghiera per il bene nostro e di tutti. Tu che vivi e regni

LA LIBERTA’ DELLA FEDE

Una religione formale ed esteriore, da parata, cade con facilità. Una religione del cuore ci fa vivere. Conoscere e amare Dio è il principio da cui parte tutto il bene che possiamo compiere, senza ostentazione e senza orgoglio. Sostenuti dalla preghiera e dalla parola di Dio, accompagnati dalla comunità cristiana e da buone amicizie, camminiamo fiduciosi anche in mezzo alle difficoltà. Come alberi nel giardino del mondo, con cuore libero e sereno possiamo contribuire a salvare la natura creata e i nostri fratelli e sorelle.

Vangelo secondo Matteo 23,23-26

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’aneto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».

RELIGIONE DELLA VITA

Con l’immagine casalinga del bicchiere pulito, Gesù ci conduce all’essenza della religione cristiana: non l’adempimento di regole esteriori e tanto meno formali, ma una adesione del cuore, per praticare la giustizia come adesione a Dio, la misericordia verso i fratelli, la fedeltà per tutta la vita. Gesù ci vuole persone intere, cristiani che puntano a ciò che è vero e bello e buono, e fa vivere noi e gli altri.

Vangelo secondo Matteo 23,13-22

In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: ‘Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato’. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: ‘Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato’. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».

L’ESSENZIALE DELLA RELIGIONE

Non una religione di riti e di cose, ma di amore a Dio e alle persone. Una strada aperta a chi cerca e domanda, perché possa incontrare Dio attraverso le persone che gli parlano di Lui; senza appesantire il cammino con prescrizioni che non riguardano l’essenziale, o che pretendono come premessa un cambiamento morale impossibile. Gesù riporta a verità, ripulisce da ogni esteriorità formale la religiosità, conducendola alla sostanza: l’amore di Dio e l’amore del prossimo

Vangelo secondo Giovanni, 6,60-69

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

UN PASSO DECISIVO

Mentre molti se ne vanno, Pietro rimane con Gesù, anche insieme con gli altri apostoli. Egli ha conosciuto Gesù per esperienza personale, sostenuta dalla grazia di Dio. Una decisione che non verrà meno nonostante le debolezze. Ciascun cristiano è chiamato a dire sì tante volte, rinnovando l’adesione del cuore e della vita. Come Pietro, anche noi condividiamo con altri la vita cristiana, in un’amicizia che ci accompagna e ci sostiene; da soli, ci perderemmo. Nella preghiera domandiamo sempre l’aiuto del Padre.

 

Vangelo secondo Giovanni 1,45-51

In quel tempo, Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

IL PRIMO LAMPO

Identificato in Natanaele che Gesù vede sotto l’albero di fico, Bartolomeo esplode in una piena professione di fede. La fede è un cammino che conosce chiarezze e punti oscuri, e gli apostoli sono saliti di balza in balza fino alla certezza che ha permesso loro di dare la vita per Gesù.
Resta vero che il primo accento di fede, il primo lampo di luce rimane impresso per tutta la vita e continua a illuminare i passi del cammino.

Vangelo secondo Matteo 34-40

Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

DUE AMORI IN UNO

Gesù riunisce e mette in rapporto i due comandamenti dell’amore di Dio e del prossimo, in una corrispondenza perfetta. L’amore di Dio non è una fuga verso il cielo, e l’amore del prossimo non è un cammino raso terra. Nella persona del Figlio di Dio fatto uomo, i due amori si concentrano in uno, e Gesù si fa riconoscere e amare nel prossimo accolto e amato. Si apre un cammino che dal cielo percorre la terra, e dalla terra arriva al cielo.

Vangelo di Luca, 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamav38a Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

UNA SPERANZA CERTA

Otto giorni dopo, questa festa richiama l’Assunta in cielo, sul ritmo degli ultimi due misteri gloriosi del Rosario. Il Figlio promesso dall’Angelo nell’Annunciazione riceverà ‘il trono di Davide e regnerà per sempre’; Maria sarà dunque la Regina Madre. Con il Figlio partecipa alla vittoria sulla morte e al compimento del destino buono per tutto l’universo. Come la invocava don Giussani, Maria è veramente ‘la sicurezza della nostra speranza’.