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Vangelo secondo Matteo 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

UNA MISSIONE ESTESA

L’Ascensione di Gesù al Padre è come il sole che splende nel cielo: illumina il mondo. Gesù porta a compimento la sua missione consegnandola al Padre e subito prende avvio la missione ‘mondiale’ affidata agli apostoli e ai discepoli. “Io sono con voi tutti i giorni”: Cristo si colloca nel cuore Chiesa ed entra nella realtà della storia e nella vita delle persone. I mezzi di comunicazione sociale -  giornali e tv, computer e cellulare - possono contribuire alla missione della Chiesa e alla relazione tra le persone.

Vangelo secondo Giovanni 16,23-28

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

PAROLE ULTIME

Le ultime parole consegnate da Gesù nella vigilia della sua passione, aprono il cuore agli apostoli: “La vostra gioia sia piena”. Come avviene? Gesù si avvicina al momento supremo e decisivo della sua vita terrena: “Sono uscito dal Padre…. e ora vado al Padre”. Non riusciamo a immaginare l’intensità dell’attrattiva che sospinge Gesù al Padre, pur attraverso la ‘via stretta’ della Passione. Anche noi, insieme con i i fratelli colpiti da disgrazie e persecuzioni, siamo chiamati a percorrere questa via che conduce al Padre.

Vangelo secondo Giovanni 16,20-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

COME UNA MADRE

Il dolore che il cristiano accoglie su di sé quando – in vario modo – subisce superstizione, è fonte di vita nuova: il paragone con la madre che genera un figlio è coinvolgente e commovente. In realtà, la testimonianza di ‘gioia’ di tanti cristiani nel momento del martirio, è sorprendente. Soprattutto, tanta vita nuova è fiorita dal sacrificio dei martiri nei loro diretti testimoni, e in coloro che sono venuti dopo, come la storia documenta: è saggio e utile andare a conoscerli.

Vangelo secondo Giovanni 16,16-20

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

UN POCO E UN ALTRO POCO

Come il sole che appare e scompare dalle nubi, vediamo Gesù e non lo vediamo. E’ il ritmo della vita e della fede, l’alternanza della presenza e dell’assenza, di pace e guerra, serenità e persecuzione. E’ terribile venire a conoscere le storie di cristiani – uomini e donne - rapiti, violentati, uccisi in Nigeria come in altri paesi dell’Africa e non solo. Da noi accade ‘soltanto’ di subire punzecchiature o trascuratezze, che tuttavia ci deprimono. ‘Ancora un poco’ e la tristezza si cambia in gioia.

Vangelo secondo Giovanni 16,12-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

VERSO TUTTA LA VERITA’

Nel cammino della vita, Gesù ci prende per mano e ci manifesta la verità delle cose, la verità sulla vita, su Dio, su noi stessi. Il mistero dell’uomo e il mistero di Dio è così grande che non possiamo scoprirlo da soli, ma ci viene svelato dallo Spirito di verità, cammin facendo. La scoperta più grande non è quella che facciamo da soli, ma quella che ci viene da Gesù e dal suo Vangelo, scavato e svelato con la luce dello Spirito Santo.

 

Vangelo secondo Giovanni 16,5-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

E’ BENE CHE ME NE VADA…

All’inizio, Gesù di Nazaret occupa un piccolo posto nella storia e nella geografia. Con lo Spirito Santo inviato dopo aver lasciato fisicamente la terra, la presenza di Gesù invade il mondo e il tempo, e diventa condanna per chi non lo accoglie. Dovremo dunque disporci a riconoscere e ad accogliere questa venuta dello Spirito, per allargare il nostro sguardo e collaborare perché il giudizio di condanna apra a un cammino di salvezza.

Vangelo secondo Giovanni 15,26-16,4

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

TESTIMONIANZA DI VERITA’

Gesù guarda il futuro dei discepoli, che non è vuoto, ma ricco della testimonianza che i discepoli gli daranno attraverso la persecuzione alla quale verranno sottoposti ad opera di chi non ha conosciuto né lui né il Padre. La drammatica storia dei discepoli viene accompagnata dalla vicinanza e dalla testimonianza dello Spirito di verità mandato dal Padre. Non si può rinnegare la verità di una esperienza vissuta, di una grazia che ha cambiato la vita.

Vangelo secondo Giovanni 14,15-21

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

UNA SPERANZA CERTA

Troviamo ancora Gesù nell’ultima Cena, dove promette la continuazione della sua presenza e della sua opera attraverso il dono dello Spirito Santo che fa vivere la Chiesa. Gesù ci affida il comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo, come inizio del mondo nuovo. E’ quello che viene documentato nella vita della Chiesa primitiva e poi in seguito: si espande la fede ad opera degli apostoli, dei diaconi, dei semplici cristiani: un popolo nuovo, un corpo vivo, una speranza certa anche oggi per il mondo.