LA CHIESA NEI MOVIMENTI, I MOVIMENTI NELLA CHIESA
Pentecoste, non solo storia ma soffio vitale
Quello che papa Leone dice ai movimenti e sui movimenti rappresenta un tracciato che riguarda tutta la Chiesa. Per una significativa coincidenza il Giubileo dei Movimenti, Associazioni e Nuove Comunità viene celebrato nella festa della Pentecoste. Rivolgendosi all’assemblea in piazza San Pietro illuminata dal sole nella Veglia del sabato e poi nella Messa della domenica, papa Leonepropone il Mistero della Pentecoste, origine e fermento della identità e della missione della Chiesa, all’interno della quale vive ogni personale vocazione.
Dice il papa nella Veglia: “Lo Spirito unisce le nostre storie a quella di Gesù. Siamo coinvolti nelle cose nuove che Dio fa”. Andando ancora più in profondità, fa sobbalzare il cuore degli ascoltatori: “Dio non è solitudine. Dio è “con” in sé stesso – Padre, Figlio e Spirito Santo – ed è Dio con noi.” Dio entra in rapporto con noi, con me, fino a questa piazza, stringendoci in unità nella varietà dei doni e carismi.
Nell’omelia della Messa rilancia i nuovi inizi della Chiesa, allargando alle dimensioni del mondo: “La Chiesa deve sempre nuovamente divenire ciò che essa già è: deve aprire le frontiere fra i popoli e infrangere le barriere fra le classi e le razze.” E aggiunge: “Lo Spirito allarga le frontiere dei nostri rapporti con gli altri e ci apre alla gioia della fraternità… Il vento gagliardo dello Spirito venga su di noi e in noi, apra le frontiere del cuore, ci doni la grazia dell’incontro con Dio, allarghi gli orizzonti dell’amore e sostenga i nostri sforzi per la costruzione di un mondo in cui regni la pace.” Il compito dei movimenti coincide con il compito della Chiesa e ne è concreta attuazione.
Qualche giorno prima, Giovedì 5 giugno, papa Leone incontra i moderatori di 250 movimenti e associazioni, realtà aggregative ‘molto diverse tra loro, per natura e per storia, e tutte importanti per la Chiesa’. Le ringrazia espressamente ‘per il servizio di guida e animazione’ dei fratelli nel cammino cristiano. Infatti, ‘nessuno è cristiano da solo’
Descrivendo l’esperienza vissuta da chi aderisce a un movimento, il papa descrive l’esperienza di ogni cristiano. Per tutti è accaduto e accade che la fede si ridesta per la grazia dello Spirito Santo, attraverso incontri che rinnovano la vita. Accade da bambini nel flusso della vicenda familiare e parrocchiale, e nel corso del tempo la grazia continua a fluire attraverso carismi che intercettano i passaggi dell’età, nell’altalena degli slanci giovanili, nell’imbattersi negli ostacoli in famiglia e più spesso a scuola, nel lavoro, negli ambienti della vita sociale.
‘La gerarchia ecclesiastica e il sacramento dell’Ordine – afferma il papa - esistono perché rimanga sempre viva fra i fedeli «l’offerta obiettiva della grazia» che viene donata attraverso «i Sacramenti, l’annuncio normativo della Parola e la cura pastorale». I carismi, invece, «sono distribuiti liberamente dallo Spirito Santo affinché la grazia sacramentale porti frutto nella vita cristiana in modo diversificato e a tutti i suoi livelli». L’albero piantato continua a germogliare e portare frutto per il vento e l’acqua dello Spirito Santo. “Grazie ai carismi che hanno dato origine ai vostri movimenti e alle vostre comunità, tante persone si sono avvicinate a Cristo, hanno ritrovato speranza nella vita, hanno scoperto la maternità della Chiesa, e desiderano essere aiutate a crescere nella fede, nella vita comunitaria, nelle opere di carità, e portare agli altri il dono che hanno ricevuto.” La Chiesa continua a vivere nel tempo, dove e come il soffio dello Spirito la rigenera.
Verso piazza San Pietro nel Giubileo dei Movimenti, Associazioni, Nuove Comunità