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Martedì 27 maggio 2025 + Sant’Agostino di Canterbury, vescovo, Roma 534 – Canterbury, Inghilterra 604

Vangelo di Giovanni 16,5-12

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: "Dove vai?". Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.”

L’OPERA DELLO SPIRITO

L’annuncio della partenza di Gesù dal mondo rattrista profondamente i discepoli: troppo grande e bella è stata la sua amicizia e la sua sapienza. Gesù definisce un bene la sua partenza, perché l’opera dello Spirito porterà a compimento la sua opera: manifesterà il peccato del mondo che lo ha rifiutato, condannerà satana, e lo svelerà come Figlio di Dio e Salvatore. Tutta l’azione dello Spirito Santo nei secoli è tesa a svelare il volto di Cristo e ad attuare la sua salvezza.

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