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Mercoledì 21 maggio 2025 + San Cristoforo Magallanes Messico  1869 – 25 maggio 1927, e compagni martiri + Beati 7 Monaci martiri trappisti di Tibhirine, Algeria, 21 maggio 1996

Vangelo di Giovanni, 15,1-8

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

LA VITE E I TRALCI

Gesù si presenta a noi con l’immagine della vite e dei tralci: uniti a Lui che ci comunica la linfa di una vita nuova, per un frutto buono. Nella presunzione di fare da soli, e con la superbia di essere noi i protagonisti della vita, anneghiamo negli insuccessi e nella solitudine. E’ bello anche riconoscere che i tralci sono uniti gli uni agli altri, e tutti insieme alla vite. Unità con Cristo che diventa unità tra noi e produce frutti buoni.

 

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